Mosaico

Bologna, BC, A 132

5. Bologna, Biblioteca Comunale dell’Archiginnasio, A.132 sigla Bol
210 ff. membr.; mm. 355 x 230
fascicolazione: 1-58, 610 (Institutiones); 7-108, 117 (è caduta l’ultima carta del fasc.), 12-188, 194, 206 (Authenticum); 21-268, 277 (Tres libri)
età: secc. XIIex. – XIII
origine: Italia (Bologna)
provenienza: Bologna; sec. XIX biblioteca Magnani
scrittura: littera bononiensis
testo: miscellaneo
ornamentazione: particolarmente curata. Soprattutto notevole appare quella di Institutiones e Tres libri opera del medesimo artista: ricche miniature (colorate in rosso, blu, rosa, verde, oro, arancione e nero) come lettere iniziali di ogni singolo libro delle Institutiones sia degli ultimi tre libri del Codice. Un decoratore differente ha realizzato la miniatura iniziale dell’Authenticum (Sono utilizzati i colori viola, verde, bianco e blu). Una mano ancora diversa ha tracciato i due disegni a penna che si trovano sui ff. 144va inf. (dama con i capelli raccolti in una cuffia) e 154r inf. (cavallo coperto da bardatura e grossa coccarda che sovrasta uno stemma araldico mentre un cartiglio che esce dalla sua bocca reca le parole «non subito»).
contenuto:
I. (ff. 1ra-50rb) Institutiones (mano 1, sec. XIII.1 Italia, Bologna)
II. (ff. 51ra-153ra) Authenticum (mano 2, sec. XII.2 Italia, Bologna)
III. (ff. 154rb) Martinus Fanensis Quaestio de arrali die sabato misso (mano 3, sec. XIII Italia)
IV. (ff. 155ra) Pontius de Ilerda, Summula de reprobatione instrumentorum (mano 4, sec. XIII Italia)
V. (ff. 156ra- 210rb) Tres Libri Codicis (mano 1, sec. XIII.1 Italia, Bologna)
Bibliografia – A. Petrucci, Alle origini del libro moderno. Libri da banco, libri da bisaccia, libretti da mano, in A. Petrucci cur., «Libri, scrittura e pubblico nel Rinascimento. Guida storica e critica», Roma-Bari 1979, pp. 137-141 (a p. 141); G. Morelli, in Alma mater librorum. Nove secoli di editoria bolognese per l’Università, Bologna 1988, pp. 60-61; F. Lollini – D. Galizzi, in M. Medica – S. Tumidei,Duecento. Forme e colori del Medioevo a Bologna, Venezia 2000, pp. 231-232
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Authenticum
Testo
inc.: Domini iustiniani sacratissimi principis perpetui augusti incipit liber autenticorum. Si heres legata solvere noluerit. De heredibus et falcidia IMPERATOR IUSTINIANUS. Occupatis nobis ... (Nov. 1.pr.)
expl.: .... collatoribus insinuatio presentis legis fiat. (Nov. 125.ep.) Hoc volumen divisum est ... ab intestato venientibus.
nr. delle novv. presenti: 98 (ma, data la caduta di una carta, è quasi certo che in origine fossero 100; le Novv. 92, 99 e 85 sono ripetute due volte)
testo: assente (in origine) la sola Novv. 110 (la Nov. 63 è inserita nella IX collatio); la Nov. 3 si interrompe anticipatamente (c. 1.pr.)
inscriptiones: presenti ma talvolta in forma abbreviata
subscriptiones: omesse (con due eccezioni)
collationes: sono indicate regolarmente sul margine superiore e anche le singole Novelle portano a margine della rubrica il rispettivo numero all’interno della collatio
extravagantes: presenti le Novv. 11, 13 (con l’insolita rubrica De pretoribus uel consulibus pape constantinopoli), 21 e 45)
Nov. 8 completa di Notitia, Iusiurandum, manca l'Edictum
IX collatio: 118, 119, 120, 127, 124, 131, 159, 134, 86, 106, 132, 143, 123, 92 (senza rubrica), 99 (senza rubrica), 128, 11, 13, 21, 45 (senza rubrica), 85 (senza rubrica), 63, 125
Glosse
L’apparato più antico è stato sottoposto a rasura per far posto alla Glossa ordinaria. Rimangono le glosse interlineari (che si distinguono da quelle dell’apparato accursiano per i caratteri più piccoli e l’inchiostro più scuro) e, sui margini, alcuni notabilia. Molti di questi ripropongono in realtà le rubriche dei capitoli dell’Epitome Iuliani. Oltre alle normali glosse e ai ‘segni rossi’, sui margini erano pure presenti le authenticae di cui ora si riconoscono unicamente le iniziali colorate CN (es. ff. 61vb, 62ra, 79va). In qualche caso sono sopravvissute ‘isole’ di glosse marginali del vecchio apparato (f. 107v sup.). Poiché la glossa accursiana si arresta alla Nov. 128 De collatoribus f. 148r. Da quel momento rivive l’apparato più antico. Le uniche sigle presenti sono: y (premessa), m., Ia., R., al., p., pi.

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