17. | München, Bayerische Staatsbibliothek, Clm 13018 (antea 23, olim Rat. civ. 18) | sigla M3 |
92 ff. membr., mm. 405 x 260
foliazione: | 18, 2-96, 14 |
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età: | secc. XIII.1 |
origine: | Italia (Bologna) |
provenienza: | Regensburg, Stadtbibliothek; (1340) Conradus de Hildesheim iurisperitus |
scrittura: | mano unica |
testo: | completo |
ornamentazione: | si limita sostanzialmente a una figura di uomo con cappello a punta, forse un maestro, che costituisce la grande ‘I’ iniziale di Imperator (f. 1ra) e dalla ‘O’ di Occupatis, anch’essa, miniata. Entrambe le miniature sono colorate con rosso, turchino e giallo. Ornamenti di foggia floreale arricchiscono di solito la ‘I’ di Imperator dell’inscriptio delle singole costituzioni |
contenuto:
I. | (ff. 1ra-92vb) Authenticum (sec. XIII.1; Italia) |
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II. | (f. 93va/b) Index rubricarum Authentici (sec. XIV) |
Bibliografia – Heimbach, p. lxi nr. 97 |
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Authenticum
Testo
inc.: | In nomine domini Iesu Christi nostri. R/. de heredibus et falcidia. Constitutio prima. IMPERATOR IUSTINIANUS. Occupatis nobis ... (Nov. 1.pr.) |
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expl.: | ... omnia custodiri provideat (Nov. 123.ep.) |
nr. delle novv. presenti: | 96 |
testo: | assente la Novv. 110 (la Nov. 63 mancante al suo posto, figura invece nella IX collatio |
inscriptiones: | sempre presenti |
subscriptiones: | presenti saltuariamente ma complete |
collationes: | indicate (nel marg. sup.) |
extravagantes: | nessuna |
Nov. 8 | completa di Notitia, Edictum e Iusiurandum |
IX collatio: | 118, 119, 124, 131, 159, 134, 120, 63, 127, 106, 132, 143, 125, 86, 128, 123 |
Glosse
La Glossa ordinaria (qui col sistema delle lettere e in una scrittura
bononiensis del sec. XIV) è stata apposta sopra un precedente apparato, il quale appare
ora in gran parte eraso. Le glosse precedenti si incontrano ‘a isole’ a partire da f.
4va (nelle prime carte rasura è stata accuratissima sì che non sopravvive alcuna glossa
né notabile preaccursiano alla Nov. 1) e sembrano tracciate da un’unica mano
professionale con inchiostro nero e lucido (graficamente siamo molto vicini agli
apparati azzoniani). Le glosse interlineari di questa mano più antica si distinguono
dalle interlineari dell’apparato accursiano perché sono sempre precedute dal segno di
paragrafo. L’apparato precedente aveva anche notabilia triangolari con le iniziali
colorate alternativamente di rosso o di blu. Al f. 7vb si riconosce anche un’ulteriore
mano ma si tratta di un’aggiunta ad Accursio.
Del precedente strato preaccursiano rimangono in sostanza alcuni
notabilia, qualche interlineare e blocchi, talvolta anche consistenti, di glosse
marginali (soprattutto nei margini superiori). Si incontrano le sigle R. (f. 4va) e al.
(ff. 6rb, 47va, 77va), almeno in un caso anche p. (f. 28ra), Iob. (f. 25rb) sec. Jac.
(f. 82ra) e m. (f. 77va). Molto più frequentemente ritornano glosse siglate Cy. (p. es.
ff. 5ra, 37va, 90vb) o az. (p. es. ff. 19va, 26vb, 28va, 33vb, 48ra: ne emerge una
significativa parentela con le glosse di Es9-az). Soprattutto notevoli per lunghezza e
frequenza – e non altrimenti testimoniate – sono poi le glosse recanti la sigla co. (ff.
4va, 5, 6 e sgg.). Si tratta di un vero apparato che si estendeva a quasi tutte le
novelle. Potrebbe esserne autore Columbus (cfr. Sella). Si può allora ipotizzare che
questo manoscritto sia molto vicino al liber magistri di Co(lumbus) e che questi, nel
suo insegnamento, oltre ad aggiungere molto di suo, doveva tenere in gran conto sia
l’esegesi di Azzone sia quella di Cipriano.