L’Arbor actionum costituisce una forma di classificazione della materia
delle azioni processuali di diritto romano giustinianeo che fu ideata dal glossatore
Giovanni Bassiano sul finire del XII secolo a Bologna. A questa approssimativa datazione
conducono le poche informazioni biografiche tramandate su Giovanni Bassiano, dalle quali si
desume che la maggior parte della produzione scientifica del glossatore deve essere ascritta
agli ultimi decenni del XII secolo. Le scarse notizie di cui disponiamo sembrano anzi
suggerire che Bassiano morì prima della fine del secolo. Per queste ragioni, anche l’Arbor
actionum deve essere presumibilmente fatta risalire agli ultimi anni del XII secolo,
nonostante la difficoltà di individuare con maggior precisione l’esatta data di
composizione.
Per quel che concerne il particolare rilievo dell’Arbor come forma di
classificazione delle azioni, si deve considerare che quest’opera rappresenta il coronamento
di tutti i parziali tentativi di tassonomia ideati nel corso del XII secolo dalla scuola dei
glossatori e costituisce il modello fondamentale di organizzazione della materia delle
azioni processuali che sarà accolto da tutta la scienza giuridica di ius commune posteriore
a Bassiano.
L’originalità dell’opera non consiste nell’uso di una metodologia
classificatoria nuova e diversa rispetto al passato: Bassiano ricorre infatti ai criteri
della distinctio, della subdistinctio e dell’arbor di tipo porfiriano, metodi che erano già
in uso nelle scuole di arti liberali e nella stessa scuola dei glossatori. L’autentica
novità insita nell’opera bassianea consiste invece nel modo di semplificare la presentazione
grafica delle arbores classificatorie, evitando la raffigurazione di complicate
concatenazioni di subdistinctiones: l’espediente grafico utilizzato nell’Arbor actionum
consente invero di condensare quelle arbores (e con ciò la descrizione delle azioni) in
concise sequenze di simboli, di semplice trascrizione e di altrettanto facile consultazione
e memorizzazione. Il pregio della struttura elaborata da Bassiano riguarda dunque un
risparmio di pergamena, di lavoro e di tempo: questo risparmio era possibile grazie alla
particolare brevità e stringatezza dell’Arbor, che agevolava al contempo l’opera di copia
degli amanuensi, l’attività di studio degli interpreti e il lavoro di ricerca dei causidici.
Insomma, Bassiano seppe per un verso applicare la tradizionale strumentazione logica tipica
della sua epoca al fine di sviluppare tutte le divisioni e le specificazioni possibili della
materia delle azioni e, per un altro verso, creare un pratico espediente classificatorio per
sintetizzare l’imponente risultato scientifico così ottenuto in un breve e agile strumento
didattico. Disse a questo proposito Dino del Mugello: «Arbor non habet subtilitatem magnam;
subtile fuit eam invenire».