Mosaico

Berlin, lat. fol. 823

4. Berlin, Staatsbibliothek, Preussischer Kulturbesitz, lat. fol. 823 sigla B2
II + 271 ff. membr., mm. 365 x 220
fascicolazione: 12 (f. di guardia); 2-610, 7(5-) (Institutiones); 7(-5), 8-910, 1010-1 (Libri feudorum); 11-1710 (Tres Libri); 18-258, 266, 27-318, 322 (Authenticum)
età: secc. XII – XIII
origine: Italia (Francia)
provenienza: ? (Italia)
scrittura:
testo: miscellaneo
ornamentazione: Alla decorazione di Institutiones e Libri feudorum sembrano aver lavorato almeno due persone. A un primo artista (forse francese) si deve la ricca ornamentazione delle lettere iniziali dei libri e di svariati titoli. L’opera è stata poi completata da una seconda mano la quale ha eseguito a penna, intrecciando racemi in inchiostro rosso e blu, sia le iniziali tralasciate dal primo decoratore sulle Institutiones sia tutte quelle delle Consuetudines feudorum. A questo secondo intervento si devono quasi certamente anche i segni di paragrafo, alternativamente in inchiostro rosso e blu. Le rubriche sono in inchiostro rosso. Relativamente ai Tres Libri, la decorazione si riduce alla parola iniziale <I>mperator resa con i caratteri maiuscoli in inchiostro rosso e blu alternato nella caratteristica composizione sovrapposta e alle iniziali delle inscriptiones (in blu) e delle costituzioni (in rosso). Nell’Authenticum la decorazione è quella tipica dei manoscritti giuridici di quest’epoca. Degna di nota è tuttavia la grande I. iniziale che è qui resa con una miniatura che scende lungo il margine sinistro dell’intera prima colonna. Vi è raffigurato Giustiniano con il diadema e gli abiti imperiali (mantello dorato e toga purpurea) su sfondo blu e sorretto da un grosso pesce (con livrea verde e blu). Assieme all’altra che accompagna l’inizio di Nov. 2, si tratta dell’unica miniatura compiutamente eseguita. Di altre, che avrebbero dovuto affiancare l’inizio di ogni costituzione, è stato eseguito solo il disegno. In altri casi, le iniziali delle costituzioni appaiono invece semplicemente colorate in inchiostro rosso e blu e arricchite con decori in forma di racemi o con i consueti motivi geometrici. Non è raro incontrare sui margini eleganti disegni a penna di figure umane o animali che hanno spesso la funzione di evidenziare alcuni notabilia.
contenuto:
I. (ff. 1ra-66ra) Institutiones (sec. XIII; Italia o Francia)
II. (ff. 66va-89vb) Libri feudorum (sec. XIII; Italia o Francia)
III. (ff. 90ra-159va) Tres Libri Codicis (sec. XIII, Italia)
IV. (ff. 160ra-271ra) ) Authenticum (sec. XII.2; Italia)
Bibliografia – E. Seckel, Volumen-Handschrift, 463; Genzmer, Kodification, 412; Weimar, Die legistische Literatur, 182, 185, 210, Id., Die Handschriften, 43 n. 11; Conte, Tres Libri, ad indicem.
***
Authenticum
Testo
inc.: In nomine domini nostri Iesu Christi. De heredibus et falcidia. Constitutio prima. Si heres legata solvere noluerit. Constitutio imperatoris Iusti<niani> A<ugusti>. Iohanni p<raefecto> p<raetorio> secundo. IMPERATOR IUSTINIANUS OCCUpatis nobis ... (Nov. 1.pr.)
expl.: (f. 229rb) .... per omnia custodiri provideat. (Nov. 123.ep.)
expl. alter: ... omnibus collatoribus manifesta fiant. (Nov. 128.ep.)
nr. delle novv. presenti: 94 (96 considerando anche il testo di Nov. 10 ripetuto all’interno della IX collatio e quello della Noov. 128 trascritto da altra mano).
testo: assenti le Novv. [128] 63, 95, 110 e 125
inscriptiones: quasi sempre presenti
subscriptiones: presenti saltuariamente
collationes: annotate sul margine superiore ma anche – e per esteso – a margine della rubrica di ogni costituzione iniziale di collatio
extravagantes: presenti le Novv. 11 e 13
Nov. 8 completa di Notitia, Edictum e Iusiurandum
IX collatio: 118, 119, 120, 124, 131, 127, 159, 134, 86, 106, 132, 143, 11 (priva di rubrica), 13 (priva di rubrica), 10 (priva di rubrica e inserita successivamente), 123 e 128 (aggiunta successivamente)
Glosse
La glossa accursiana è stata apposta su questo Authenticum sovrapponendola a un precedente e più antico apparato. Di quest’ultimo sono tuttavia sopravvissute alla rasura numerose tracce. Si riconoscono in particolare i notabilia, le interlineari – distinguibili da quelle accursiane sia per l’inchiostro nero (più scuro al microfilm) sia per essere quasi sempre precedute dal segno di paragrafo – e alcune glosse marginali. Fra queste si riconoscono anche quelle che – qui come in vari altri testimoni della più antica esegesi su questo testo – segnalano l’esclusione di una o più costituzioni presenti nella collezione archetipo. Molto rara è la presenza di sigle. Le interlineari denotano una coincidenza quasi perfetta con quelle di P3. Si può senz’altro ipotizzare che si trattasse dell’apparato di Rogerio.
Sui margini della Nov. 90 non rimane praticamente traccia della mano cui sino ad ora appartenevano le gl. preacc., ma poiché la si trova ancora nella novella precedente e poi di nuovo nella successiva, bisogna concludere che per la Nov. 90 la glossa di Acc. occupava così tanto spazio che si è dovuto non solo dilavare tutti i margini ma anche le interlinee<!> (in realtà sui margini rimane pochissimo spazio libero ed anche le interlineari di Acc. in questa nov. sono numerosissime). Tuttavia si notano due altre mani mai incontrate sino ad ora. Alla prima risalgono due o tre gl. marginali (anche di una certa lunghezza) ed una decina di interl. la maggior parte delle quali contraddistinte da due punti con una virgola sottoposta per sigla in modo da sembrare quasi un piccolo apparato a questa nov. Si tratta di annotazioni che hanno talvolta parentela con alcuno degli altri mss. Potrebbe però trattarsi anche di glosse accursiane o di aggiunte apposte alla prima stesura dell’apparato accursiano! Però vengono ricordati a(lberico) e b(ulgaro). Ad un’ulteriore mano appartiene un’unica gl. marginale con un interessante riferimento a due cap. del Liber Extra che sarebbero stati estratti da questo cap. della nov. (gl. ‘Ex isto par.’ a Nov. 2.4). Forse queste mani sono antecedenti o forse successive a quella che ha tracciato la gl. di Acc. Nel complesso appare il frutto di un lavoro molto curato.

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