Mosaico

El Escorial, E.I.11

7. El Escorial; Biblioteca del real Monasterio de San Lorenzo, E.I.11 sigla E1
105 ff. membr.; mm. 368 x 225 (225 x 116)
fascicolazione: 1-68; 76; 8-138; 142 + 1c
età: saec. XII.2
origine: Italia (Bologna?)
provenienza: Firenze, Santa Maria Novella
scrittura: --------------
testo: unica mano
ornamentazione: Piuttosto scarsa ed ordinaria. La probabile grande ‘I’ iniziale non è stata tracciata (rimane lo spazio lasciato bianco). I capilettera sono in rosso e blu alternati (a colori alternati sono anche i segni di paragrafo che li precedono). Talvolta (es. ff. 22va, 41rb, 48va) la ‘I’ di Imperator delle rubriche si allunga sino a formare un sottile triangolo arricchito da motivi geometrici (anch’essi in rosso e blu).
contenuto:
I. (ff. 1ra-105) Authenticum (sec. XII.2); Glossae anteaccursianae ad Authenticum (sec. XII.2)
Bibliografia – Heimbach, p. liii nr. 89
***
Authenticum
Testo
inc.: In nomine domini nostri Iesu Christi amen. R/ De heredibus et falcidia. Consitutio prima. R/ Si heres legata noluerit solvere. Constitutio Iustiani(!) Iohanni pape(!) secundo. Occupatis nobis ... (Nov. 1.pr.)
expl.: .... ... nostra generalis constitutio manifesta fiat. (Nov. 120.ep.)
nr. delle novv. presenti: 93
testo: completo, mancano tuttavia le Novv. 63, 110, 125, 128
inscriptiones: presenti e quasi sempre complete
subscriptiones: presenti solo in qualche caso
collationes: indicate nel marg. sup.
extravagantes: assenti
Nov. 8 completa di Notitia, Edictum e Iusiurandum
IX collatio: 118, 119, 124, 131, 128, 123, 127, 159, 134, 86, 106, 132, 143, 120
Glosse
È possibile individuare almeno 5 strati di glosse. Di questi uno riproduce l’apparato accursiano (qui riprodotto col sistema di richiamo per segni). Ad esso appartengono quasi tutte le glosse marginali e spesso anche le interlineari (talvolta corredate di sigla, talvolta no). Una mano più recente ha successivamente riportato altre glosse marginali e interlineari (aggiunte ad Accursio).
La rasura effettuata per far posto alla Glossa ordinaria ha tuttavia lasciato parecchie tracce di precedenti stratificazioni. Ad una mano più antica con inchiostro un po’ scolorito (E1m) appartengono soprattutto glosse interlineari ma anche alcuni notabilia e alcune glosse marginali. A giudicare dalla gran quantità di sigle “m” (notevole la circostanza che in vari casi vede apposta la medesima sigla anche alle interlineari) si direbbe l’apparato di Martino. Questo manoscritto è peraltro l’unico in cui la gl. Falcidie non est locus appare accompagnata dalla sigla di Martino Gosia. La seconda mano (E1a), più recente, riporta invece l’apparato di Rogerio-Alberico (molto simile a M1). Ad essa appartengono poche glosse interlineari (talvolta corredate dalle sigle “R” o “al”) ed alcune marginali sopravvissute. Un facile confronto tra queste due principali mani di glossa preaccursiane può essere fatto a f. 3ra e 3vb. Più sporadicamente si incontra anche una terza mano (E1’’), riconoscibile per l’inchiostro tendente al marrone e i caratteri leggermente più grandi. Questa mano è intervenuta – forse dopo la mano E1m – per aggiungere glosse frutto della prima esegesi: le glosse sono spesso corredate dalla sigla “Ia” (v. f. 51r, 69vb) o da quella “B” (f. 27v marg. sup.).
In conclusione ci troviamo di fronte a un buon testimone dell’esegesi bolognese tra la metà del secolo XII e i decenni immediatamente successivi. Sotto questo aspetto, la sovrapposizione della Glossa ordinaria ha purtroppo grandemente mutilato questo testimone.

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