16. | München, Bayerische Staatsbibliothek, Clm 6359 (antea Fris. eccl.159) | sigla M2 |
76 ff. membr.; mm. 310 x 215 (210 x 135)
foliazione: | 1-310, 412, 58, 610, 78 |
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età: | sec. XIII.in |
origine: | Italia (?) |
provenienza: | Bibl. del Duomo di Frisinga |
scrittura: | gotica incipiente |
testo: | unica mano |
ornamentazione: | piuttosto limitata. Consiste principalmente in un paio di disegni di cui il primo (f. 1r) propone una fusione di motivi zoomorfi e floreali, il secondo (f. 30va) rappresenta un volatile miniato in blu e rosso. Altro motivo ornamentale è dato dalla lunga I di Imperator che, all’inizio di ogni costituzione, appare caratterizzata da motivi e intrecci sempre variati e con colorazione alternata. Alternativamente in rosso e blu appaiono anche le iniziali dei notabilia sui margini |
contenuto:
I. | (ff. 1ra-76ra) Authenticum (sec. XIII.1) |
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II. | (f. 76va/b) Index rubricarum Authentici (sec. XIV) |
Bibliografia – Heimbach p. lxi nr. 96 |
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Authenticum
Testo
inc.: | Si heres legata solvere voluerit (sic). De heredibus et falcidia. IMPERATOR IUSTINIANUS. Occupatis nobis ... (Nov. 1.pr.) |
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expl.: | ... ****** (Nov. **.). |
nr. delle novv. presenti: | 95 |
testo: | assenti le Novv. 63 e 110 |
inscriptiones: | sempre presenti |
subscriptiones: | assenti |
collationes: | indicate (nel marg. sup.) |
extravagantes: | assenti (con la sola, parziale eccezione della Nov. 130 di cui si leggono le prime parole alla fine del ms.) |
Nov. 8 | mancano Notitia, Edictum e Iusiurandum |
IX collatio: | 118, 119, 120, 124, 131, 127, 159, 134, 86, 106, 132, 143, 128, 123 |
Glosse
La pagina iniziale è piuttosto rovinata: le glosse si leggono solo a
sprazzi e, più che altro, si indovinano. Nel seguito del manoscritto la situazione
migliora nettamente. Le glosse, a parte un paio di interlineari, sono disposte quasi
esclusivamente sui margini. Si notano fitte catene di notabilia con iniziali colorate in
rosso e blu alternativamente. Si può segnalare come i segni di richiamo delle glosse,
quando vi sono, appaiono collocati con precisione.
L’apparato risulta copiato quasi completamente da un unica mano
professionale che sembrerebbe essere la stessa del testo. Una seconda e più recente mano
ha copiato solo sporadicamente qualche glossa (a f. 5rb si trova l’unica di queste
corredata di sigla: una R.). Nessuna di queste glosse compare sui margini di Nov. 1 (e
ovviamente nemmeno nelle Novv. 17 e 90 che sono del tutto prive di glosse) e perciò non
è presente nell’edizione.
Le glosse della mano principale (M2) sembrano essere desunte da più
modelli o da un archetipo già arricchito da varie stratificazioni. Certamente si deve
immaginare alla base un apparato di Rogerio (emerge una certa parentela con E2r, M1 e
P1), successivamente completato con l’aggiunta di altri strati di glosse. Tra le sigle
presenti, alcune rinviano alla più antica esegesi: per esempio un paio di volte si
incontra la sigla di Martino (f. 2vb: m.) oppure l’attribuzione a Bulgaro (f. 4rb: sec.
b.). Molto più frequenti sono invece le glosse che riproducono gli insegnamenti di
Cipriano: a parte la ricorrente sigla cy. o cipri., troviamo ego cy. (f. 13vb), cy.p.
(f. 13vb forse si tratta però di una cattiva lettura per cypri.) e, in un caso (f.
14rb), cy.cor. che parrebbe rinviare al Ciprianus Cornutus o Corvinus delle Dissensiones
dominorum.
Il lavoro di copia si arresta a f.15v (Auth. 3.3) dove si leggono gli
ultimi notabilia. Sulle carte seguenti non sono infatti più presenti glosse di questa
mano se si fa eccezione per le lunga Distinctio De bonis mariti mortui (già segnalata da
Dolezalek) che si trova a f. 19v occupandone il margine sinistro e poi quello inferiore.
La glossa è chiusa dalla sigla G.
Si rinvengono pure glosse di una seconda e più recente mano che
sembra non essere “professionale”. Tali glosse appaiono per lo più prive di sigle (a f.
5rb se ne individua tuttavia una con la sigla R.). A differenza della precedente questa
mano ha apposto glosse anche nel seguito del ms. (p. es. ai ff. 26v, 27r, 36r-v, 49r).