Secondo la testimonianza di Dino del Mugello (Lectura super arbore
actionum), Bassiano si limitò a delineare i tratti caratteristici fondamentali della
struttura classificatoria dell’Arbor actionum. Tuttavia, ben presto comparve nelle
trascrizioni dell’opera l’immagine di una figura femminile (Domina actionum) che, collocata
nello spazio tra le due tavole delle azioni civili e pretorie, costituì un peculiare ed
emblematico espediente decorativo che divenne parte integrante di tutte le successive
riproduzioni manoscritte. L’assenza di questa raffigurazione nei codici più vicini alla
redazione bassianea e – per di più – l’assoluta irrilevanza classificatoria dell’immagine in
questione inducono comunque a ritenere che l’abbellimento non sia stato pensato da Bassiano,
ma sia stato aggiunto allo schema essenziale dell’Arbor solo in seguito, come estrinseco
artificio ornamentale.