Mosaico

New Haven, LS, J C 817

17. New Haven, Law School J.C. 817 n.1 (antea 11) ) sigla NH [msf +++; I]
186 ff. membr.; mm. 380 x 240 (il codice è stato rifilato); quaterni
età: saec. XIII.1
origine: Italia (Bologna?)
provenienza: W. Morris, Kelmscott Hause, Hammersmith (1894); Beauvais
scrittura: --------------
testo: completo
ornamentazione: nell’Authenticum, la “I” iniziale di Imperator è resa da una figura di Giustiniano che si allunga parallela alla colonna per circa metà della sua lunghezza. L’imperatore tiene nella mano destra una spada e nella sinistra un cartiglio ove si legge: «iuste iudicate si (o set) hominum» (non è sicura la lezione delle ultime due parole!). L’inizio di ogni costituzione è poi evidenziato dalla rubrica, in colore rosso, e dalla ‘I’ maiuscola iniziale (di Imperator o anche di Idem) che si allunga sempre molto sul margine sinistro della colonna e appare caratterizzata da un motivo ornamentale quasi sempre differente.
contenuto:
I. (ff. 1ra-94vb) Authenticum
II. (ff. 95ra-142vb) Tres Libri Codicis
III. (f. 115va) Ubertus de Bonacurso: ‘additio de privilegiis agricolarum’
IV. (ff. 143ra-185ra) Institutiones
V. (ff. 185v-186°) Iohannes Bassianus, Lectura Institutionum
bibliografia:
Conte, Tres libri, 131-132
***
Authenticum
Testo
inc.: IIn nomine domini nostri Ihesu Christi. de edictis(!) et falcidia. consitutio prima. Si heres legata solvere noluerit. constitutio Imperatoris Iustiniani A<ugustui>. Iohanni p<refecto> p<raetorio> secundo. Consititutio prima. IMPERATOR. Occupatis nobis ... (Nov. 1.pr.) [Molto simile ma non identico a quello di Angers 333 e Escorial S.I.9]
expl.: ... per omnia custodiri provideat. (Nov. 123.ep)
nr. delle novv. presenti: 93
testo: completo (mancano tuttavia le novv. 63, 67, 110 e 125
inscriptiones: si riducono per lo più alla parola «Iustinianus» o all’abbreviazione «Idem au<gustus>
subscriptiones: quasi sempre presenti, spesso anche complete
collationes: indicate nel marg. sup. (non è segnalato l’inizio)
extravagantes: assenti
Nov. 8 anziché interrompersi alle parole paucis consistentes (Nov. 3.1.pr.) prosegue per qualche parola ancora sino cioè a nequein has tres (ibid.).
IX collatio: [14] 118, 119, 120, 124, 131, 127, 159, 134, 86, 106, 132, 143, 128, 123
Glosse
[Nov. 1] A parte la mano che accanto all’inizio dei paragrafi ha riportato, spesso ma non sempre (talvolta lo fa invece la mano principale) le rubriche dell’Epitome Iul. e qualche volta la numerazione delle novv. (che è comunque differente da quella del testo), si nota un’unica mano di glosse preaccursiane che potrebbe datarsi ai primi anni del secolo XIII. Sembrerebbe che il copista abbia lavorato trascrivendo da un ms. sul quale si trovava l’apparato di Rogerio/Alberico (sono ancora evidenziati i notabilia con l’uso delle grandi iniziali e talvolta della forma triangolare) arricchito di glosse (a volte anche molto lunghe) a sigla Cy. e ancora da glosse azzoniane. Queste ultime sono quasi sempre siglate. Stranamente accanto alla sigla abituale “aç” si incontra anche più insolita “ay”. Non sempre recano un segno di richiamo: probabilmente il copista non sapeva dove collocarle esattamente nel testo. Le glosse azzoniane non sono nemmeno equamente distribuite tra tutte le Novelle. In molte non c’è traccia dell’esegesi azzoniana (c’è piuttosto quella di Cipriano).
L’apparato di Accursio (i richiami sono fatti attraverso il sistema delle lettere) è stato ricopiato negli spazi rimasti bianchi o comunque nei margini più esterni in modo da disturbare il meno possibile il precedente strato. Poche le rasure.

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